Vulcanica è avanguardista
Ci piace l’avanguardia e investire nelle cose. Ci piace dire che siamo avanguardisti. Più che altro perché tanto il mondo cambia ed evolve a prescindere da noi.
E quindi tanto vale spingerci sempre oltre, come diciamo ormai sempre.
Ma oltre all’impegno che ci mettiamo sempre in prima persona, a noi piace apprezzare l’impegno altrui e investire nei progetti che valgono davvero la pena.
Quelli che il progresso ce l’hanno dentro, che portano il nostro settore avanti con più consapevolezza e professionalità.
Fino a qualche anno fa il nostro era considerato uno di quei mestieri che potenzialmente sanno fare tutti, ma che nessuno ha il tempo di gestire e quindi affida ad altri.
E di pagare, figuriamoci: nessuno investe per qualcosa che potrebbe fare da solo, no?
Forse è stata la pandemia a costringere alcune aziende ad aprirsi alla comunicazione online e a invertire la loro rotta di pensiero. Si sono ritrovate a doversi affidare (e fidare) a tutti i costi a qualcuno che conoscesse il mondo digitale meglio di loro. Non perché finalmente ci credessero ma perché non avevano scelta.
Forse è stato lì che ci siamo resi indispensabili. Forse è stato lì che la considerazione di noi è un po’ cambiata, anche se non del tutto.
Ancora adesso trovi chi preferisce far fare una cosa assuocuggino, perché l’importante è pagare meno.
Aziende che in altri contesti invece investono eccome, ma non lo dicono.
Col tempo è arrivato anche il guru di turno che ha deciso di insegnare i trucchi del mestiere alla modica cifra di tantieuro iva compresa, nel loro innovativo corso sui segreti del marketing.
E di nuovo, daccapo, a dover riabilitare la reputazione di chi questo settore lo vive con serietà e questo mestiere lo svolge con onore.
Ma a noi piace anche questo, ci piace la sfida.
Ci piace che i nostri clienti scelgano noi ma apprezziamo anche quelli che vengono da un’esperienza con lorocuggino o da una consulenza pagata oro con il fuffaguru del momento, che parla tre ore sull’orario giusto per pubblicare su instagram e poi dice che il target è “relativo”.
A noi piace il confronto, punto e basta. Anche con chi, come questi fenomeni, rema contro il progresso e di fatto, in realtà, ne è parte.